Ecco un sistema per organizzare la preparazione

La Piramide del portiere

Come sfruttare al meglio il tempo che ho a disposizione durante l'allenamento per preparare al meglio i portieri?

Questa è la domanda sulla quale ho basato i miei studi e la pratica sul campo.

Per rispondere ad essa è stato necessario mettere ordine alle informazioni. Così ho creato una connessione tra il mio vissuto da calciatore e la funzione di allenatore.

Voglio ricordare il primo impatto con il calcio professionistico. Avevo 16 anni e passare da un settore giovanile dilettantistico, fatto di sogni, ed immergermi in quel mondo composto da tempi e regole, è stato nello stesso tempo emozionante e trasformante.

Ho assorbito per osmosi il mondo nuovo, fatto di preparazione specifica che non avevo mai avuto con modi di pensare e di agire proiettati verso la ricerca della forma migliore, con la ripetizione di gesti e la scoperta di alcuni segreti del ruolo illuminanti.

Erano i primi anni nei quali si affacciava la figura del preparatore dei portieri. Piero Battara, 1978, aveva da alcuni anni avviato il progetto di preparazione specifica e mi ritrovai in quegli anni di permanenza a Bologna, a contatto con Memo, Malgioglio, Cavalieri, M.Rossi, Zinetti, Pazzagli, Ballotta, Boschin, Pagliuca, Massimo, figlio di Piero, per citare i più noti.

Il progetto prevedeva un lavoro di 3 anni a Bologna, poi fare esperienza in serie B o C per poi tentare la strada della serie A sempre sotto l'egida di Piero.

Quegli anni erano anche gli albori della figura del preparatore atletico, il professor Grandi che ci faceva lavorare con i pesi, l'acrobatica, la coordinazione. Una vera e propria scuola dedicata a questo ruolo.

E' stato come frequentare un liceo scientifico, ricordi indelebili. Queste sono le fonti sulle quali ho costruito la mia identità di allenatore.

La figura del preparatore dei portieri è diventata determinante per ogni società ed è stata un evoluzione importante nel calcio.

Se c'è un difetto che mi sento di segnalare è quello di pensare ai portieri come ad una squadra a parte, come se il portiere facesse una partita a sé. Possiamo dire di sì, è così, le sue esigenze di preparazione sono diverse da quelle di un giocatore di campo.

Ma è la connessione tra il suo lavoro e quello della squadra che lo rende completo. Ritengo fondamentale la collaborazione con gli allenatori di squadra per lo sviluppo di esercitazioni che riprendano le situazioni che coinvolgono il portiere durante la gara.

Il suo ruolo si è evoluto ed è diventato più complesso nelle richieste di prestazione.

Le caratteristiche del calcio moderno richiedono varie competenze che svariano tra le capacità di parare e svolgere le funzioni base come prendere la palla, la visione di gioco per impostare l'azione di possesso, la comunicazione con la squadra, le scelte dei tempi di intervento nel gioco.

Mi è risultato necessario trovare un sistema che mi potesse aiutare a tenere in mente gli obiettivi da sviluppare nella preparazione delle sedute di allenamento e della progressione, calcolando il tempo a disposizione in ogni allenamento.

Un sistema che tenga conto di tutti gli aspetti da allenare per mettere in condizione il portiere di svolgere al meglio il suo ruolo e per quello giovane di crescere in modo completo.